Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Monti Alburni.
Un’oasi naturale tutta da scoprire.
La natura.
Il secondo Parco Nazionale più esteso d’Italia con i suoi 180’000 ettari. Questi luoghi sono rimasti tagliati fuori dal “grande progresso” che ha caratterizzato la seconda metà del XX secolo. Oggi, forse, questa marginalizzazione ha preservato le bellezze di questa terra che rimangono per la maggior parte ancora sconosciute al turismo di massa: mare, grotte, fiumi, montagne e il bacino più ricco di biodiversità vegetale su scala nazionale.
La storia.
Un tempo la terra della Magna Grecia; il Cilento ospita diversi siti archeologici tra cui i rinomati templi di Paestum. Protagonista anche di paesaggi medievali tra castelli e fortezze. Ma il Cilento è anche la rappresentazione del tramonto della cultura contadina che ancora fa capolino tra i salumi appesi davanti alle finestre delle case ed i fichi sul balcone a seccare. Pratiche di una cultura popolare della circolarità e dell’autosufficienza che oggi avrebbe ancora molto da insegnarci.
La cultura.
Il Cilento è anche il cuore della Dieta Mediterranea, termine coniato nel 1975 dallo studioso americano Ancel Keys proprio a Pioppi. Dal 2010 riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Oggi questo territorio ospita bravi artigiani e ottimi prodotti enogastronomici.
Le montagne.
Il Parco Nazionale è caratterizzato da un paesaggio eterogeneo che anche d’estate rimane molto verde e ricco d’acqua. Ci sono diverse vette tra cui la più alta della Campania: il monte Cervati che tocca quasi i 2’000 metri. Le altre montagna come il massiccio del Monte Bulgheria, il Monte Gelbison ed il Monte Stella vi regaleranno viste mozzafiato a picco sul mare!
Il mare.
La costa è altrettanto eterogenea: dalla spiaggia di sabbia morbida e calda alle ripide e rocciose scogliere dal mare cristallino.

















